mercoledì 4 marzo 2009

TV


Mi sono sempre chiesta perché le persone si stupiscano del fatto che la televisione non sempre risulti veritiera. O meglio, che ciò che viene raccontato e trasmesso non sia una rappresentazione fedele del reale.
Io mi sono sempre stupita del contrario, mi spiego: all'interno di quella piccola scatolina, che ultimamente diventa sempre più grande e tecnologicamente più raffinata, tutto è finzione e messinscena anche le cose che pretendono di risultare "reali".
Anche un'inchiesta di tipo giornalistico, ad esempio, (e ce ne sono di ottime a volte) subisce un lavoro di selezione e montaggio che rende il tutto comunque scelta convenzionale e di parte. Si sceglie di raccontare in modo fedele ma il prodotto finale non può risultare che "parziale".
Figuriamoci quanto può considerarsi vero un reality che fa della messinscena e del colpo di teatro il cardine attorno al quale ruota lo svolgersi degli eventi e che mira, prima di tutto, al raggiungimento di alti dati d'ascolto.
Paradossalmente, all'interno della realtà televisiva, che non è realtà tangibile ed esperibile, reputo più sensato e vero un balletto delle gemelle Kessler che tutte quelle trasmissioni che si vorrebbero fare specchio del reale ma che non fanno che ricostruire un altro livello di vita, parallelo ma non coincidente, col mondo intorno, un altro piano esistenziale.
Invece di pretendere che la televisione ci rimandi la realtà esterna all'interno delle nostre case, sui nostri comodi divani in pelle, potremmo scegliere più sovente di spegnerla e mettere un bel cappotto per andare a vedere con i nostri occhi ciò che succede fuori.
In questo modo non solo acquisteremmo più tempo vitale ma ci accorgeremmo di quanto diverse possano essere le cose da come ci vengono raccontate e non arrabbiarci se, ad esempio, ci accorgiamo che ci stanno raccontando un sacco di fandonie!
La Voce della Formica è un blog che nasce dal bisogno di comunicare un disagio: quello di dover sopportare in silenzio tutto ciò che la stampa e la televisione ci impongono, senza alcuna possibilità di replica e critica. E' un angolo di sfogo, il mio personale Hyde Park dove poter dare voce alla rabbia e lo sbigottimento che solo la stupidità riesce a procurarmi. Senza pretese e senza presunzione, dal basso, come dal basso ci guardano le formiche. Sperando di trovare attenzione da parte di chi come me è stanco del "nullismo" mediatico, di chiacchiere vuote, o peggio, servili. Vado a prendere lo sgabello e torno, scoiattoli grigi al raduno: la voce della formica sta smuovendo le fondamenta dei grattacieli...